Il Groppello di Revò, vitigno autoctono della Val di Non, in passato è stato spesso descritto come un parente stretto del Groppello di Santo Stefano che viene coltivato nella Val Tenesi (provincia di Brescia), in un-area vitivinicola assai lontana.
Analisi portate avanti nei laboratori dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige ed effettuate su numerose viti coltivate nella zona di Revò hanno confermato che il profilo genetico del Groppello noneso è una varietà omogenea e ben distinta dalle altre varietà (Groppello di Mocasina, del Groppello di Santo Stefano, del Groppello gentile e del Groppellone).
Questo ha consentito ai coltivatori nonesi di iscrivere la varietà del Groppello di Revò nel Registro Nazionale delle varietà di vite.
Successivi ed approfonditi studi hanno definitivamente evidenziato l'unicità di questa varietà di vite che può inequivocabilmente essere considerata autoctona della Val di Non.
In questo modo il Groppello di Revò entra di diritto nella ristretta elite (insieme a Teroldego e Marzemino) dei vitigni rossi autoctoni del Trentino.
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