IL PORTALE DELLO SPORT TRENTINO

l'anfiteatro ghiacciato della VaI Brenta si è ormai confermato come uno dei gioielli per l'arrampicata su ghiaccio a 360°. Questo, per due motivi in particolare: il luogo straordinariamente suggestivo situato ai piedi del sinuoso spigolo nord del Crozzon di Brenta e la varietà  di vie (per tutti i gusti ed esigenze) che consentono di arrampicare sia su cascate appoggiate, adatte ai principianti, che su vie toste di dry tooling..
La dolomia del posto, immersa nel piacevole bosco a due passi dalla partenza della teleferica del Brentei, è adattissima alla scalata su misto. Infatti la parete si distingue per le sue colonne e colate ghiacciate alternate da muri ricchi di appigli e fessure perfette per incastri ed agganci di piccozza.
Gli itinerari solo in rari casi superano i 60m: diverse vie di dry tooling, nelle sezioni rocciose, sono attrezzate a spit (alcune hanno i rinvii gia posizionati) mentre per quanto riguarda il ghiaccio puro, le vie sono da attrezzare (non banalizzando l'arrampicata e lasciando intatto il gusto dell'avventura, elemento essenziale nell'arrampicata su ghiaccio).
Quindi pur essendo oggi la Val Brenta considerata una vera e propria palestra di ghiaccio, è necessario essere muniti di una certa esperienza alpinistica (non soltanto ottimi scalatori sportivi) per affrontare le linee presenti.
Una serie di chiodi da ghiaccio (viti corte e lunghe), di friends e dadi, assieme a qualche fettuccia, sono il minimo indispensabile da avere con sà© per passare una giornata di scalata in Val Brenta lungo i circa 60 itinerari presenti.
Gli scopritori ed artefici dell'apertura delle vie della Val Brenta sono stati inizialmente i noti Ermanno Salvaterra, Adriano Cavallaro, Massimo Faletti ai quali si è successivamente sovrapposto il -lavoro di Nicola Tondini e Roberto Parolari, autori delle linee più -moderne e difficili.