Accesso - Giro della Grande GuerraRovereto è facilmente raggiungibile mediante l'autostrada A22 o mediante la statale 12 dell'Abetone.
Descrizione - Giro della Grande GuerraL'itinerario prende idealmente inizio dalla centralissima Piazza Rosmini ma, ovviamente, è bene far precedere la lunga salita iniziale da qualche chilometro di opportuno riscaldamento.
Dalla piazza si imbocca la salita in direzione Serrada e la pendenza, nonostante si stia percorrendo ancora una strada cittadina, si fa subito sentire, anche se per i primi chilometri le occasioni per riprendere fiato non mancano.
Dopo pochi tornanti la strada permette già di godere di un ampio panorama sulla Vallagarina e sulla città sottostante, segno del sensibile guadagno di quota.
Usciti da Rovereto si attraversa l'abitato di Noriglio e si continua a salire addentrandosi sempre più all'interno della valle di Terragnolo fino a trovare, dopo due brevi gallerie, un lungo tratto di pianura preludio degli ultimi chilometri che non concederanno più tregua alle gambe del ciclista.
Abbiamo percorso pochi chilometri ma già l'eco della città e del traffico sono lontani, in questa valle dove sembra che la vita scorra ad un ritmo oramai dimenticato.
Terminato il tratto facile, ora la strada riprende a salire con pendenze regolari e mai eccessive, anche se bisognerà fare i conti con l'esposizione solare dei mesi estivi, dato che solo in rari tratti è possibile trovare ombra e sfuggire cosଠalla canicola.
Arrivati all'abitato di Piazza occorre tenersi sempre sulla strada principale ed ignorare la deviazione a destra per il Passo della Borcola.
Finalmente dopo quasi venti chilometri di salita il primo GPM di giornata è conquistato ed a Serrada sarà possibile rifiatare e fare il pieno di acqua prima di affrontare le prossime asperità di giornata.
Attraversato l'abitato non c'è tempo di godere della discesa ma occorre imboccare la strada a destra che inizia a salire in direzione di Fondo Grande e Passo Coe.
Dopo un facile tratto nel bosco dove solo il rumore dei copertoncini sull'asfalto ci farà compagnia, ecco il ricongiungimento con la strada provinciale che sale da Folgaria nei pressi di Fondo Grande.
Subito la strada riprende a salire con più decisione e la pendenza si fa ora importante, come testimoniato dalla leva del cambio che sale a cercare rapporti agili per evitare di andare in affanno come accadde a Cadel Evans nel 2002 che su queste rampe disse addio ai sogni di gloria in rosa.
Terminata la rampa impegnativa ora la strada concede un po' di respiro, anche se fino allo scollinamento di Passo Coe occorre sudare per guadagnare il secondo gran premio di questo giro.
Arrivati al passo la vista si apre sui pascoli circostanti, anche se il panorama è ancora penalizzato dai resti della ex-base Nato che sorge poco sotto in direzione del confine con il Veneto.
Resta ora da scalare la Forcella Valbona, ultima facile salita preceduta da una breve discesa che ci consente di fare visita anche a Malga Zonta, triste monumento al famoso eccidio nazista.
Anche se le energie iniziano ora a venire meno, si possono affrontare con tranquillità i pochi chilometri che ci portano al valico e che segnano, praticamente, la fine delle nostre fatiche.
Guadagnata la forcella ora la vista si apre sul versante veneto ma, purtroppo, spesso e volentieri il panorama sarà guastato dalle foschie che sin dal tardo mattino risalgono dalla pianura ed impediscono di godere appieno della visuale.
Si inizia subito una divertente discesa che, dopo qualche tornante e breve galleria paramassi ci porta a Bocca dei Fortini (attenzione alla galleria non illuminata) e subito dopo al Passo della Vena, ove ci si ricongiunge alla strada provinciale che sale da Arsiero.
Qui ci si può concedere una sosta meritata, anche per poter ammirare l'altopiano di Luserna proprio di fronte ai nostri occhi e l'altopiano di Asiago sulla destra.
Si affronta ora il trasferimento verso Passo Sommo con la strada che tende ad accompagnarci (salvo qualche breve risalita) in leggera discesa durante l'attraversamento dell'altopiano dei Fiorentini e della zona di Forte Cherle.
Raggiunto il passo si segue la strada statale in direzione di Folgaria per godersi la lunga e divertente discesa che ci riporterà velocemente in Vallagarina a Calliano passando sotto l'imponente mole del Castel Beseno.
Raggiunga ora la pianura a Calliano, non resta che imboccare la ciclabile e raggiungere il Bicigrill nei pressi di Nomi, dove ci si può concedere un meritato ristoro.
Dal lଠproseguire per ciclabile fino a Rovereto, quindi al punto di partenza.
In caso di maltempo o difficoltà da Serrada è possibile raggiungere in discesa Folgaria e da qui ritornare direttamente in Vallagarina o, in alternativa, raggiungere l'abitato di Guardia (famoso per i suoi affreschi) e da qui raggiungere Mezzomonte e poi Calliano.
Volendo allungare il percorso dal Passo del Sommo è possibile deviare verso Carbonare e da qui scendere verso il Valico della Fricca, Vigolo Vattaro e raggiungere la Val d'Adige attraverso la Valsorda.
Copertura cellulare:Ricezione ottima con tutti i gestori di telefonia.
Note:Periodo:
il periodo ottimale va da aprile fino a settembre, valutando però le condizioni meteorologiche che specie nella tarda primavera possono sconsigliare l'escursione.
Rifornimenti:
nella zona in quota (da Serrada fino al Passo del Sommo) si può fare riferimento ai numerosi rifugi che si trovano sul tragitto che però tipicamente sono aperti solo nel periodo estivo.
Pagina realizzata da Fabry Lorenzini