Accesso - Corno BiancoRaggiungere la Val di Sole attraverso la SS42 e percorrerla in direzione ovest fino al suo termine presso il Passo Tonale. Parcheggiare nell'ampio parcheggio degli Impianti del Ghiacciaio Presena (1878m) poche decine di metri più avanti lungo la strada (Provincia di Brescia). Con gli impianti raggiungere il Passo Presena (2997m).
Descrizione - Corno BiancoNon indossare subito le pelli di foca; la prima parte si svolge lungo una superba discesa.
1. Giunti in cima agli impianti del Ghiacciaio Presena portarsi a sx (direzione Est) e risalire brevemente, spesso a piedi, fino a raggiungere l'evidente Passo Presena (2997m) poco sotto la cima omonima.
2. Scendere a dx in direzione Sud-Ovest per abbassarsi presso il Lago Scuro (2668m).
3. Subito dopo il lago Scuro si supera una sorta di gola e si prosegue diritto in discesa in un avvallamento che permette di giungere direttamente al lago Mandron (2403m). Se si vuole passare al rif. Città di Trento al Mandron si deve scendere rimanendo più a sinistra, dopo la gola, sfruttando una sorta di ampia dorsale ed un avvallamento che calano in direzione Sud fino a raggiungere il Rifugio (2449m). Dal rifugio portarsi, in direzione Ovest, verso il sottostante lago di Mandron (2403m).
4. Indossare le pelli e proseguire in direzione Sud-Ovest per risalire il pendio che sale piuttosto dolcemente. Nella salita (quasi sempre battuta) si rimane ai piedi dei versanti orientali del Corno di Bedole e del Monte Mandron (visibili a dx).
5. Dopo un paio di rampe più ripide si raggiungere la dolce Vedretta del Mandron (Ghiacciaio dell'Adamello) da dove si prosegue in diagonale verso sx lungo un tratto in lieve ascesa (direzione Sud, Sud-Est) per portarsi sul fianco sx del ghiacciaio (faccia a monte, a destra zona crepacciata). Al termine del tratto in lieve ascesa il terreno si inerpica. La salita si sviluppa comunque in modo uniforme e mai su terreno ripido.
6. Raggiunta quota 2800m circa NON si prosegue dritti verso il Passo della Lobbia Alta, ma si sale piegando leggermente a dx (direzione Sud-Ovest) verso l'ampio ed impercettibile Passo Adamè (3128m) e successivamente verso la base della lunga cresta (Sud-Est) che cala dalla vetta del Corno Bianco (passare circa tra il passo e la base della cresta).
7. Una volta aggirata la cresta si continua risalendo gli ampi pendii del Pian di Neve in direzione Ovest puntando dritti al visibile Monte Adamello (forma di triangolo VEDI FOTO) che comincia ad individuarsi nettamente.
8. Superato un cambio di pendenza del ghiacciaio (più dolce a sinistra e ripido a destra salendo) si gira in direzione Nord-Ovest (destra) e si supera il tratto di ghiacciaio che porta alla caratteristica piramide della cima del Corno Bianco.
9. Il pendio si impenna avvicinandosi alla cima. Gli ultimi metri di accesso alla vetta solitamente vengono percorsi a piedi salendo a destra o sinistra della cima a seconda dell'innevamento.
DISCESA:
10. Dalla cima scendere lungo l'itinerario di salita, per il primo tratto, per poi piegare decisamente più a sinistra e passare alla base della cresta Sud-Est del Corno Bianco.
11. Portarsi in questo modo alla Vedretta del Mandrone (Nord-Est del Corno Bianco).
SALITA:
12. Indossate nuovamente le pelli risalire a sx (Nord-Ovest) in direzione del Passo Brizio; guadagnare quota e piegare a dx (direzione Nord) per aggirare un-elevazione posta alla vostra dx.
13. Proseguire ora con un traverso a dx sotto le propaggini Sud-Est di Punta del Venerocolo e continuare in direzione Nord per puntare al visibile Passo Venezia (3226m) che si raggiunge con una salita uniforme e mediamente ripida fin poco sotto.
14. l'accesso al passo avviene risalendo il ripido pendio a sinistra del passo, arrivando circa 30m di dislivello più alti del passo stesso.
DISCESA:
15. Dal passo inizia la grande discesa del Pisgana. Scendere in direzione Nord ed immettersi nel Ghiacciaio di Pisgana Ovest. Scendere sempre in direzione Nord senza percorso obbligato fino a raggiungere la sottostante valle che scende in direzione Nord-Est.
16. Superato il tratto quasi pianeggiante si giunge sopra un ampio pendio che scende verso sinistra.
17. Scendere in diagonale lungo il pendio (attenzione tratto valanghivo) fino ad imboccare il sentiero che con numerosi tornanti porta in fondo valle.
18. Il terreno, più si scende, si fa spesso scomodo (a causa di una -fastidiosa bassa vegetazione) anche a causa del percorso obbligato lungo il sentiero disseminato di numerosi tornanti. Proseguire in direzione Nord in discesa lungo il solco della Val Sozzine (o Narcanello) fino ad incontrare una mulattiera (sulla destra orografica del rio).
19. Seguire la mulattiera in discesa e raggiungere la località Sozzine (1316m) e di lଠla vicina strada fra Ponte di Legno e il Passo Tonale
20. Tornare al Passo Tonale con il servizio ski-bus, con la nuovissima cabinovia o in autostop.
SALITA:
Con pernottamento al Rifugio Città di Trento al Mandron 2449m (aperto da metà Marzo a metà Maggio): questa variante non implica alcun cambiamento all'itinerario. Prevede solo una notte al rifugio Mandron in modo di potersi incamminare lungo il tracciato piuttosto presto al mattino e senza doversi sobbarcare la fatidica levataccia per fare tutto in giornata.
SALITA:
Con pernottamento al Rifugio Lobbia Alta -Ai Caduti dell'Adamello 3040m (aperto da metà Marzo a metà Maggio): in questo caso seguite l'itinerario descritto fino al punto 6 dove si prosegue in salita in direzione Sud-Est fino al Passo della Lobbia Alta nei pressi del quale si trova il rifugio. Il secondo giorno dal passo abbassatevi in direzione Sud-Ovest, alla base del crinale che scende da Cresta Croce. Con traverso ci si porta sul ghiacciaio (versante ripido, chiedere al gestore la sua percorribilità ) e salite quindi traversando in direzione Ovest verso il Passo dell'Adamè (3128m) e di lଠproseguite lungo il percorso descritto.
SALITA-DISCESA:
E' possibile salire in vetta al Corno Bianco anche dal versante con esposizione Nord-Est (di fronte al rif. Lobbie). La salita è un po' più impegnativa di quella sopra descritta e non sempre in condizione a causa dell'abbassamento del ghiacciaio e delle scarse nevicate degli ultimi anni. Ciò ha causato la perdita di continuità tra le zone innevate facendo fuoriuscire un tratto centrale roccioso che con molta neve si supera tranquillamente. Diventa impegnativo con scarsità di neve. Chiedere al rifugio la sua praticabilità . Nelle fotografie, la variante è rappresentata con la traccia azzurro-blu.
Copertura cellulare:Ricezione discreta sul versante del Tonale fino al Passo Presena poi segnale assente finchà© non si scende buona parte della Val Narcanello (rilevazione rete Tim).
Note:l'itinerario descritto si svolge su ghiacciaio. Questo implica di conoscere e di saper mettere in atto tutte le precauzioni tecniche necessarie. Quindi se il manto nevoso non è particolarmente consistente è bene muoversi come in estate ovvero con attrezzatura da ghiacciaio (imbraco, corda, ramponi, piccozza, cordini, chiodi) per la presenza di crepacci.
Valutare attentamente il bollettino valanghe e le condizioni del manto nevoso. I tratti più pericolosi sono quelli lungo il versante Nord del Pisana, soprattutto il primo tratto di discesa sotto il Passo Venezia a causa dei numerosi crepacci e quello lungo la Valle di Sozzine (o di Narcanello) che sovente è soggetta alle valanghe che si incanalano nelle laterali e sfociano a valle.
Il tratto più tecnico è rappresentato dagli ultimi metri di accesso alla vetta del Corno Bianco spesso da salire con l'aiuto di piccozza e ramponi con neve dura.
Alla biglietteria chiedere per la risalita da Ponte di Legno con l'impianto.
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