SCIALPINISMO - Vaio dei Cavai

SCIALPINISMO - Vaio dei Cavai

Località Ometto (galleria 1058m); Canalone delle Giare Larghe; Vaio dei Cavai; Rifugio Fraccaroli (2238m); Carega (2259m) e ritorno.

Intro
Il -vaio è il nome utilizzato, in particolare nella zona delle Piccole Dolomiti, per identificare i caratteristici canali che si sono formati fra guglie e contrafforti rocciose grazie al secolare lavoro di erosione e deposito di neve ed acqua.
Questo incessante lavoro da parte degli agenti atmosferici ha creato in alcune zone una fitta rete di attraenti canali che in inverno possono venir saliti o con le pelli di foca o con i ramponi calzati).
Il Vaio dei Cavai è probabilmente il percorso più classico fra i -vai che portano verso la cima del Carega. Un percorso affascinante, impegnativo e molto appagante sia dal punto di vista sciistico che panoramico. l'itinerario, sebbene non sia estremo, richiede una certa esperienza di montagna e una buona dimestichezza con gli sci e con ramponi e piccozza.
Il -Vaio dei Cavai è il percorso che si effettua solitamente per scendere dal Carega dopo esser saliti seguendo uno dei molti -vai presenti in zona.

Accesso
Descrizione
Schizzo - 3D
Gallery
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Accesso - Vaio dei Cavai

Da Rovereto imboccare la SS46 -Del Pasubio che conduce in Vallarsa lungo la destra orografica della valle. Salire fino alla frazione di Anghebeni dove bisogna abbandonare la statale e portarsi sull'altra sponda della valle (sinistra orografica). Giunti al di là , salire lungo la strada della sponda sinistra fino a raggiungere e superare l'ultima frazione (Ometto). Continuare fino a raggiungere l'evidente galleria che segna la fine della strada e presso la quale si parcheggia.

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Descrizione - Vaio dei Cavai

1. Superare la galleria e proseguire sulla piacevole stradina forestale.
2. Giunti in prossimità di un ruscello abbandonare la strada e salire a destra lungo il sentiero SAT (segnavia 10,160) che percorre il canalone delle Giare Larghe.
3. Salire lungo il canalone fino ad intravedere sulla sx lo stretto Vaio dei Cavai (di solito caratterizzato dall'accumulo della slavina).
4. Imboccarlo e superare il lungo e ripido tratto iniziale (valutare il pericolo slavine - tratto pericoloso) fino ad arrivare in un punto dove il vaio si allarga e la pendenza diminuisce.
5. Continuare in salita fino ad entrare nell'ampia -Busa della Neve.
6. Proseguire in salita imboccando il visibile canale di sinistra fino a raggiungere una bocchetta.
7. Dalla bocchetta continuare lungo un tratto in piano (sulla sx si può vedere il Vaio di Pissavacca) e, con breve salita, raggiungere il Rifugio Fraccaroli (2238m) e di qui la Cima Carega (2259m).
DISCESA
8. lungo l'itinerario di salita

SALITA
Raggiunta la Busa della Neve (vedi -descrizione- punto 5) salire lungo il canale di destra fino a raggiungere la Bocchetta della Neve e di là¬ verso il Rifugio Fraccaroli (noi consigliamo la salita lungo la bocchetta di sinistra).

DISCESA -per il Vaio di Pissavacca
Scendere lungo l'evidente e spesso battuto Vaio di Pissavacca che corre parallelo al Vaio dei Cavai. Anche se risulta più bella la discesa dal Vaio dei Cavai se volete fare il Pissavacca seguite queste indicazioni:
1. dal rifugio Fraccaroli scendere in direzione Nord-Ovest fino ad imboccare il canalone di Pissavacca (esposizione nord -attenzione pericolo slavine).
2. percorrere il canalone mantenendosi sulla sinistra e scendere facendo attenzione ad imboccare uno stretto canalino fra alcune balze rocciose.
3. nella discesa di questo canalino fare attenzione a seguire le tracce del sentiero estivo (SAT 12, 162) che si trovano sulla sinistra (se si continua diritti ci si imbatte in una alta cascata che rende impossibile la prosecuzione).
4. Preso il sentiero estivo si percorre un pendio completamente coperto di mughi (levare gli sci) percorrendo il sentiero si arriva alla strada che porta da Campogrosso alla frazione di Ometto.
5. Seguire la strada verso sinistra in leggera discesa fino a tornare alla macchina

Copertura cellulare:
l'itinerario è coperto per il 75% del suo sviluppo (rilevazione rete TIM)

Note:
La prima parte di salita lungo il vaio si percorre con ramponi calzati per poter superare alcuni ripidi ed impegnativi tratti.
Non incamminarsi con condizioni di nebbia (è un ostacolo molto pericoloso in questi luoghi).
è sempre indispensabile consultare il bollettino valanghe e valutare la situazione del manto nevoso sul posto!

Pagina realizzata da Alberto Sartori