Accesso - ferrata di Drena - Rio SallagoniDa Dro imboccare la strada provinciale 84 con indicazioni Drena. Dopo aver superato due ampi curvoni si nota sulla dx un campo di Tamburello. Subito dopo il campo si parcheggia a dx in un ampio piazzale di ghiaia.
Attacco 1. Al parcheggio non ci sono indicazioni per la ferrata. Salire a monte del parcheggio per breve rampetta e portarsi sul bordo dell’oliveto. Si segue una stradina sterrata che scende verso dx (indicazioni ferrata – FOTO 1) fino ad individuare l’ingresso della gola del Rio Sallagoni (FOTO 2).
2. Piegando a sx si giunge immediatamente all’inizio della ferrata (FOTO 3, 4) dove ci si prepara
Descrizione - ferrata di Drena - Rio SallagoniFERRATA
3. La prima parte si svolge completamente nella gola del rio. Sulla dx orografica del rio (a sx guardando a monte) si segue l’ottimo cavo di acciaio superando alcuni brevi risalti verticali (FOTO 4, 5) i quali, benché non troppo sopraelevati sul letto del torrente, impongono un certo sforzo fisico. Il cammino tuttavia è facilitato dalla presenza di numerose staffe metalliche (FOTO 6).
4. Un breve tratto in piano, tranquillo e suggestivo per la bella cascatella che si scorge a dx, precede un altro tratto verticale che conduce all’inizio del tratto più difficoltoso della ferrata.
5. La stretta gola presenta ora un fianco leggermente concavo. Il suo superamento avviene alzandosi leggermente in obliquo lungo il cavo che risulta più sporgente delle staffe di appoggio. Questo implica un grande lavoro di braccia anche se di breve durata (passaggio visibile sullo sfondo in FOTO 6); infatti subito dopo si prosegue lungo un tratto verticale su staffe che consente di scaricare bene il peso sui piedi e di far riposare le braccia (FOTO 6). Subito dopo questo tratto c’è una prima via di fuga che consente di divincolarsi nella vegetazione soprastante.
6. La ferrata ora prosegue in piano nella stretta e scura gola in modo davvero spettacolare. A pochi metri di altezza dal fondo del torrente (FOTO 7), il cavo passa dalla dx alla sx orografica in un tratto dove le due pareti quasi si toccano (FOTO 8). Si continua nella buia gola (FOTO 9) fino a giungere all’uscita di questo suggestivo tratto di canyon.
7. il percorso attrezzato prosegue nel letto del rio fra cascatelle, ruscelletti e una vegetazione davvero suggestiva (FOTO 12). Nel prosieguo è possibile, divagando dal percorso diretto, effettuare qualche passaggio su “ponti tibetani” (FOTO 16) o “funi sospese” appositamente sistemate.
8. Dopo esser passati nella fenditura creata da un enorme masso appoggiato alla parete della gola, si arriva nei pressi di una bella cascata ai piedi della quale si trova un suggestiva “città di ometti” (FOTO 10) eretti dai numerosi escursionisti. Si giunge così al ponte di legno che consente di andare sulla dx orografica (sx salendo) e di uscire sotto Castel Drena (FOTO 13, 15) e di raggiungerlo per una traccia di sentiero che aggira le mura sulla dx.
9. Senza uscire verso Castel Drena, il percorso prosegue nella gola (dedica ai Caduti di Nassiria - FOTO 17) e con una serie di divertenti risalti attrezzati (FOTO 18, 19) e passaggi liberi (FOTO 20), che richiedono attenzione per la scivolosità della roccia levigata dai passaggi e dall’acqua, si supera un altro stretto e suggestivo tratto della gola.
10. si giunge in questo modo al termine del percorso dove, con grande sorpresa, si esce a sx su una rampetta che solca una ex discarica. Alzandosi su barattoli, bottiglie, sacchetti e sporco ci si porta ad una recinzione. Si va brevemente a sx e poi si punta alla stradina che passa a fianco del bacino fognario e sale verso il paese di Drena [ora scuserete una breve digressione: ci si chiede come mai un percorso così suggestivo e di interesse naturalistico possa essere rovinato da un passaggio del genere, indegno e quasi incredibile. Ma l’amministrazione di Drena davvero non si accorge dell’alta frequentazione di questo percorso e del suo significato ambientale e turistico? Provo ad immaginare cosa pensano i tanti turisti italiani e stranieri per questo “finale indecente” davvero inatteso ed in totale contrasto con la bellezza naturale del percorso; un finale, viene da dire, “tipicamente italiano”, visto che basterebbe così poco per sistemarlo! Ma magari l’Ente Pubblico ha già in mente una mega opera con, semafori, svincoli, ponti rialzati e appalti milionari...]
11. La salita conduce ai piedi del Castello (FOTO 21). Sulla dx c’è un comodo bar.
RIENTRO
12. Dal Castello di Drena si scende verso il fondovalle andando brevemente sulla provinciale in discesa. Al primo tornante a sx si imbocca un sentierino che permette, verso dx, di tagliare un tratto di strada e di collegarsi sulla provinciale più in basso.
13. Si segue ancora la strada asfaltata in discesa per circa 2/300m fino ad individuare un sentiero a sx che scende nel bosco. Lo si segue fino a trovare una strada sterrata per la quale si rientra al punto partenza
due vie di fuga: la prima ad un terzo di percorso; la seconda a metà direttamente verso il castello di Drena
Copertura cellulare:Il percorso è coperto; qualche zona d’ombra nella gola (rilevazione rete Tim)
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29/08/2014 23:36 - Mirko
Bella ferrata, occhio con tanta acqua nella seconda parte è facile bagnarsi i piedi.
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