Questa zona, pur non essendo particolarmente estesa, merita di essere considerata a sà© per le sue peculiari caratteristiche che rendono scomodo un accorpamento con le valli e le aree vicine.
L'Altopiano della Paganella è il territorio contraddistinto da un piccolo (e omonimo) gruppo montuoso, la cui vetta più alta è la Roda (2125m - meglio conosciuta come Cima della Paganella), che si trova a nord-ovest della Città di Trento e che si interpone fra la valle dell'Adige e l'esteso Gruppo di Brenta.
I paesi dell'altopiano, Molveno (864m), Andalo (1040m) e Fai della Paganella (1030m), sorgono sull'ampia sella prativa fra i versanti della Paganella (ad est) e le propaggini del Brenta (ad ovest).
I centri abitati della zona sono di origine medievale e dopo aver condiviso, assieme ad altre realtà montane, secoli di vita rurale, si sono sviluppati (a partire dalla metà del XX sec.) come centri turistici e di villeggiatura di primaria importanza.
Gli impianti di risalita della Paganella e le numerose strutture ricettive dell'area collocano Fai e Andalo fra le località trentine più frequentate durante la stagione invernale.
Il turismo è sviluppato anche d'estate grazie alla presenza del Lago di Molveno e del piccolo lago di Andalo (998 m).
Quest'ultimo è un piccolo specchio d'acqua di origine carsica (quindi privo di emissari evidenti) la cui superficie varia notevolmente a seconda delle precipitazioni.
Attorno al laghetto, in inverno, si pratica lo sci di fondo dove, grazie all'illuminazione artificiale, si può protrarre l'allenamento fino in tarda serata (h 21.00).
Ma è sicuramente il Lago di Molveno quello più interessante dal punto di vista sportivo e turistico.
Situato più a sud, verso le Giudicarie esteriori, e adagiato in una conca più in basso, gode del benefico e mite influsso dell'Ora del Garda (il vento del Lago di Garda) che in inverno pone uno sbarramento al limite della neve (il limite infatti si trova solitamente fra Andalo e Molveno).
Il lago, che è il secondo per estensione e profondità della provincia (dopo Caldonazzo ' non si teine conto del Garda che non è prettamente Trentino), è balenabile e particolarmente adatto al Wind Surf e alla canoa (è, infatti, sede di alcune manifestazioni velistiche e di Triathlon).
Le sue sponde sono circondate, per metà , da una bellissima forestale che, assieme alla rete di strade sterrate della zona, sono molto frequentate da quei biker che oltre all'aspetto tecnico curano anche quello 'panoramico'.
Il paese di Molveno, all'imbocco della Val delle Seghe ovvero la porta orientale verso il Gruppo di Brenta, è un centro molto ben curato ed attivo.
Il Touring Club Italiano gli ha conferito il riconoscimento della bandiera arancione per la qualità dell'accoglienza e dei servizi (unico caso in Trentino assieme a Caderzone in Val Rendena).
La stradina che parte dall'abitato e sale in direzione Brenta (ovest) finisce sotto l'incredibile parete del Croz dell'Altissimo (presso l'omonimo rifugio) ambita meta per esperti scalatori.
Su questa parete ci sono diverse vie (alpinistiche e simil'sportive) che, per lunghezza ed impegno, possono essere paragonate alle più famose ascensioni alpinistiche del Trentino: citiamo solo la Via 'Perla Orientale' o la classica 'Via Armani'.
Sul vicino Castello dei Massodi sono inoltre presenti alcune bellissime vie sportive.
Insomma l'altopiano è molto bello ed interessante da tutti i punti di vista.
E questo lo sapevano pure i nostri antenati che qui si sistemarono fin dal neolitico (reperti archeologici quali selci e terrecotte).
Alcuni ritrovamenti testimoniano la presenza vicino a Fai della Paganella di un villaggio retico del V - IV secolo a.C. Non rimane molto da dire in chiave introduttiva.
Delle attività outdoor più praticate ne abbiamo discusso sopra: non rimane, se ne avete voglia, che approfondire la questione nelle sezioni sport o itinerari!
Curiosità
Il Lago di Molveno si è formato durante il periodo post-glaciale (15000 a.C. circa) quando una serie di frane modellarono l'aspetto dell'intera conca di Molveno-Nembia e sbarrarono il corso delle acque del Rio della Val delle Seghe dando cosଠlentamente origine al lago di Molveno e al piccolo lago di Nembia (circa 3000 anni fa).
La zona di distacco è tuttora visibile: si tratta della 'Crona delle Saltère' una fascia rocciosa che caratterizza il versante est del Monte Dion (Gruppo di Brenta) le cui pareti incombono verticali sulla zona.
Accesso
All'altopiano vi si accede attraverso la SS421 arrivando da Mezzocorona (Valle dell'Adige) o lungo la SS237 del Banale provenendo dalle Valli Giudicarie.
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